Utilizzando i Pattern nelle progressioni di accordi ci si troverà certamente a "saltellare" qui e là, spesso muovendo la mano di vari centimetri, a cercare sempre nuovi punti di riferimento,
e questo rende difficile suonare un brano alla giusta velocità. Per sopperire a questa difficoltà si utilizzano generalmente i rivolti degli accordi
Rivolto di un accordo
Il rivolto di un accordo si ottiene spostando la nota al basso una ottava sopra.
Un accordo ha tanti rivolti quante sono le note che lo compongono, considerando la posizione fondamentale come "primo rivolto".
Spostando ripetutamente la nota al basso una ottava sopra, la prima nota sarà la terza (secondo rivolto), la quinta (terzo rivolto) e la settima (quarto rivolto) dell'accordo stesso.
Ad esempio, l'accordo Cmi7, composto da quattro note, avrà quattro rivolti:
Cmi7 Primo rivolto
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Cmi7 Secondo rivolto
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Cmi7 Terzo rivolto
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Cmi7 Quarto rivolto
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Rivolti e Progressioni
I rivolti possono rendere il passaggio tra accordi lontani più semplice e più rapido.
Nelle
Progressioni spesso un accordo può essere eseguito come rivolto la cui nota al basso coincide con la tonica dell'accordo precedente.
Ad esempio, nella progressione seguente
C m7 | F 7 | Bb Ma7 | Eb Ma7 |
(II) | (V) | (I) | (IV) |
Cmi7 Pattern Base
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F7 mantenendo I e III dell'accordo precedente
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BbMa7 Pattern Radice
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EbMa7 mantenendo la tonica e la terza dell'accordo precedente
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Voicing
Oltre a semplificare il passaggio tra accordi, i rivolti consentono di tracciare una linea melodica con la nota più acuta dell'accordo: il voicing.
I voicing a parti strette (due mani entro due ottave circa) sono molto utili perché permettono di suonare con una sola mano un qualsiasi accordo originariamente a più di 4 voci.
Particolarmente importanti sono il secondo ed il quarto rivolto (sulla terza e sulla settima).
Nel voicing a parti late (due mani nei registri grave e medio) si sviluppa il cosiddetto drop 2, che consiste nello spostare la seconda nota dell'accordo un'ottava verso il grave
per ottenere un suono più aperto evitando al contempo di suonare più di due note sui bassi, che produrrebbero un suono troppo confuso a causa dei molti armonici udibili generati dalle note gravi.
Le note dell'accordo restano le stesse, ma non si tratta di un vero e proprio rivolto.
Il concetto di drop si estende allo spostamento di qualsiasi nota interna dell'accordo (tranne la tonica) sull'ottava precedente: si chiamerà Drop3 se si muove la terza nota,
Drop 4 se si muove la quarta nota.
L'accordo di partenza non deve necessariamente essere in primo rivolto, ed è per questo che il numero del drop si riferisce alla nota/tasto e non al grado della nota.
Rivolti e Pattern
Si osservi che, a meno del primo rivolto -accordo costruito naturalmente per terze diatoniche e che coincide con il
Pattern Base-
non tutti gli intervalli dei rivolti sono di terza diatonica:
Bb-C (primo esempio), Eb-F e D-Eb (secondo esempio) sono intervalli di seconda minore o maggiore.
Va da sé che il concetto di
Pattern non è applicabile ai rivolti, essendo rigorosamente definto come
diteggiatura per terze diatoniche.
Inoltre per un rivolto anche la diteggiatura può essere diversa dalla
diteggiatura [5d,3d,2d,1d;1s,2s,3s,5s]
che abbiamo convenuto di adottare per qualsiasi accordo di settima.
Ad esempio:
L'accordo EbMa7... |
| ...ed il suo secondo rivolto... |
Pertanto, il rivolto non può fornire in modo diretto e visivo tramite la posizione delle dita informazioni sugli intervalli che compongono l'accordo.
Ad esempio, osservando sulla tastiera la posizione del secondo rivolto, non è immediato rispondere a domande tipo:
In quale grado della scala TTSTTTS si trovano le dita? Dove sono le note della tonalità? Quando usare l'anulare?
E' importante sapere cosa sono i rivolti e come utilizzarli praticamente, ma questo manuale non farà riferimento ai rivolti, sia per le questioni di cui sopra, sia
perché i rivolti di un accordo sono costruiti tutti con le stesse note dell'accordo originario, quindi in certo senso ridondanti.
Nelle 12 tonalità maggiori si possono costruire 12x4=48 accordi di settima, che con i rivolti diventerebbero 48x3=144 diverse posizioni da conoscere!
Si vedrà invece un modo alternativo per utilizzare esclusivamente i Pattern già noti per ottenere un effetto simile al Drop,
per abbellire l'accordo con none, undicesime e tredicesime, e per avvicinare posizioni altrimenti lontane, e non ultimo per il voicing.
Si tratta del
Circolo dei Pattern (o
Circolo delle Terze Diatoniche).
Secondo rivolto ed accordo di sesta
E' probabile che si sia arrivati a questa pagina senza essere passati dai
Pattern e dal
Circolo dei Pattern,
ma è comunque possibile notare che il secondo rivolto di un accordo altro non è che un accordo di settima con la tonica ad una terza diatonica ascendente (pattern relativo),
e con la settima sostituita dalla sesta. Ad esempio:
Il pattern per l'accordo Cm7 è
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Se Cm7 è un accordo di II grado (tonalità Bb) o di VI grado (tonalità Eb),
il primo pattern relativo (Ma7) è l'accordo EbMa7, che si adatta bene sia ad un accordo di IV che di I grado.
Se Cm7 è un accordo di III grado (tonalità Ab),
il primo pattern relativo (Dom7) è l'accordo Eb7
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In tutti i casi, sostituendo la settima con la sesta si ottiene il secondo rivolto di Cm7
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Questo concetto si estende a qualsiasi tipo di Pattern.
Gli accordi maggiori di sesta, indicati semplicemente con la cifra '6', risulteranno molto utili perché sono più flessibili degli accordi di settima Ma7 e Dom7.
L'anulare della mano destra, lasciato libero dal Pattern, è giusto appunto nella zona della sesta, e può essere usato per suonare la sesta mantenendo libero il mignolo,
lasciato comunque pronto sulla posizione di settima o di ottava.
Sappiamo ora come eseguire accordi di sesta, che finora potevamo costruire solo come accordi di tredicesima, includendo cioè settima, nona ed undicesima,